Settore food e web 2.0, abbiamo intervistato Daniele Vinci

Abbiamo intervistato Daniele Vinci marketing specialist che da anni si occupa della comunicazione online, del settore settore food.

Ciao Daniele, vuoi presentarti ai lettori di Ideapese, e spiegare perché ti sei appassionato al settore food?

Bene, Grazie per l’invito!
Sono sempre stato appassionato di cucina , in un’altra vita forse ero uno chef fanatico. La cucina la vivo come un hobby per rilassarmi, mi piace scegliere i prodotti e cucinare sporcando mille pentole.
A parte questa premessa, mi sono avvicinato al mondo del food guardandolo dall’aspetto più commerciale: il marketing. Ho notato che sul web quando si parla di food lo si debba per forza associare ad un ricetta, talvolta home made. Durante le mie ricerche serendipiche mi sono accorto che non c’era una grande informazione in questo settore, almeno in Italia, dal punto di vista commerciale. A meno che non mi sia sfuggito, pochi trattano l’argomento food parlando di brand, comunicazione, canali commerciali, marketing, ho quindi deciso di farlo io, con un pizzico di provocazione.
Che cos’è Comunikafood?
Comunikafood nasce come un blog con lo spirito di curiosare questo mondo e raccontarlo attraverso le proprie conoscenze. E’ un “brand” che mi ha sempre portato fortuna per vari aspetti, ho avuto modo di lavorare per diverse aziende alimentari, pertanto dopo un periodo di inattività del blog l’ho fatto rivivere. Da qualche tempo mi sta aiutando a scrivere sul blog anche Anna Costabile, che ha visto nascere il blog mentre frequentavamo un Master.
“Comunikafood” inteso come progetto , invece, è espresso solo per il 10% di quello che realmente vorrei fare. L’obiettivo è di renderlo uno strumento di lavoro attraverso la consulenza per le aziende che producono o vendono prodotti alimentari.

Come vedi aziende come Rivamar che si approcciano al web 2.0?

Rivamar è un caso di eccellenza per la comunicazione web . Le gestione del brand online è sicuramente un esempio da seguire , sia per la modalità operativa sia per la flessibilità dell’azienda di “sperimentare” nuove forme di dialogo con il pubblico.
Come ho avuto modo di scrivere in un articolo le aziende di successo devono essere FANS e Rivamar in questo ha sicuramente dato una prova.
E’ indispensabile che le imprese capiscano che la comunicazione aziendale è complessa per definizione. Si usano vari metodi e modelli per comunicare un messaggio istituzionale o meno, farlo attraverso il web non significa dedicare meno attenzione e cura. Il web è una piattaforma integrata che è necessario conoscere per saper interagire con le persone che la usano. Queste persone non sono solo clienti, o potenziali tali, ma anche concorrenti, clienti insoddisfatti, curiosi, spettatori … E’ necessario quindi non solo saper conversare ma anche saper ascoltare quello che si dice. Quindi se un’azienda usa il web senza nessuna strategia ne obiettivi sta perdendo solo tempo. Usare una strategia significa avere degli strumenti di analisi, degli strumenti di conversazione, degli strumenti di ascolto.

Quello che domando sempre come prima cosa è: Avete mai scritto il nome della vostra azienda sul motore di ricerca? Bene, adesso provate a cercare come se foste un utente qualsiasi che sta cercando dei prodotti simili al vostro. La maggior parte delle volte è un esperimento che non avevano previsto perché fino a quel momento erano stati abituati a vedere la loro posizione nel web cercando direttamente il nome del loro sito. Giusto per assicurarsi di esserci. Sappiamo benissimo che il web si è evoluto in questo.

Puoi darci alcuni esempi di aziende food da seguire?

Beh, ti direi volentieri alcune di quelle che sto seguendo in questo momento … ma eviterò ☺
Trovo invece molto interessante l’esperimento di Pasta Garofalo o anche I Fratelli La Bufala per la capacità di aver saputo “scommettere” su una formula nuova.

Quali sono i principali social verticali nel food?

Di social verticali ne esistono davvero pochissimi che parlano di food, molti sono raccoglitori di ricette o community di appassionati cuochi. Esiste ad esempio Foodspotting, ma è americano.
Trovo invece interessante, e forse unico progetto di social networking ben fatto, un social network per produttori e appassionati di vino, ma anche olio ed altri alimenti, Vinix. Lo consiglio vivamente come progetto eccellente, sia per la gestione sia per la “vision”.

Notizie da Rivamar