Alborella

L’alborella (Alburnus arborella) è un piccolo pesce osseo della famiglia delle Cyprinidae.

Popola corsi d’acqua e bacini lacustri; è diffusa soprattutto nel nord Italia e in particolare nella pianura Padana, mentre la sua presenza nell’Italia centro-meridionale è dovuta a recenti immissioni. È uno stretto parente dell’alburno, che popola invece le acque europee ma è assente da penisola iberica, Grecia e Italia. Vive in branchi di grandi dimensioni, prevalentemente nella zona superficiale dell’acqua, ma tende a trascorre il periodo invernale a profondità maggiori.

Morfologicamente è un pesce dalla forma slanciata e compressa lateralmente, della lunghezza di 10/12 cm (può raggiungere al massimo i 15); non supera generalmente i 60 grammi di peso. Presenta una colorazione grigio-verde sul dorso, una fascia longitudinale più scura e la parte inferiore grigio chiaro, che sfuma fino quasi al bianco del ventre; le squame sono piccole, sottili e caduche. La testa è piccola e leggermente appuntita, con la bocca rivolta verso l’alto, la mascella inferiore un pochino prominente e denti minuscoli. La pinna dorsale si innesta oltre la metà del corpo e molto arretrata è anche quella anale; la coda bilobata è piuttosto sviluppata.

L’alborella si nutre prevalentemente di piccole larve, insetti, microrganismi, alghe e detriti organici.

Vive in media 9/10 anni e si riproduce a più riprese nel periodo da maggio / giugno ad agosto, con un picco solitamente all’inizio di luglio; nel periodo riproduttivo, le alborelle sessualmente mature assumono una colorazione più vivace, sviluppando sfumature giallo-arancio sulle pinne.

Viene pescata tutto l’anno ed è impiegata anche come esca viva per la cattura dei suoi predatori (quali persico, luccio e trota). Fino a qualche tempo fa, le sue squame erano utilizzate per estrarre i cristalli di guainina, che servivano per la produzione delle perle artificiali, pratica ormai del tutto abbandonata.

Nonostante le piccole dimensioni, l’alborella ha una buona resa commerciale; viene cucinata soprattutto fritta oppure conservata in carpione.

Notizie da Rivamar