Cavedano

 

Il  Squalius cephalus, pesce d’acqua dolce, è caratterizzato dalla bocca e dal corpo affusolato. La livrea è uniforme, grigio-verdastra (più chiara sul ventre), con scaglie bordate delicatamente di scuro. Le pinne sono bruno-giallastre tranne le pinne ventrali e la pinna anale che hanno una colorazione rossastra. Nei luoghi dove raggiunge le maggiori dimensioni può arrivare ad una lunghezza di circa 60 cm e al peso di 3,5 kg, ma solitamente rimane di dimensioni più modeste.

È diffuso in tutta l’Europa centrale ad eccezione delle tre penisole mediterranee e in alcune zone del Medio Oriente (bacino del Tigri e dell’Eufrate). In natura è assente dall’Italia (dove è sostituito dall’affine Squalius squalus), tuttavia è stato introdotto in varie regioni d’Italia.

Abita le acque dolci correnti, limpide e calme. Nei laghi si distribuisce lungo le acque litorali, nei fiumi fino agli estuari. È un pesce molto resistente agli inquinamenti, in quanto può risultare presente anche in acque rese eutrofiche da scarichi industriali o in siti a bassa concentrazione di ossigeno.

Tecniche di pesca: Non ha luoghi ben precisi in cui sosta, eccezion fatta per le immissioni di scarichi, rigagnoli e piccoli canaletti; staziona inoltre, anche se meno, ai lati dei correntini dei fiumi, in prossimità di cascatine artificiali. Nei laghi segue i branchi di minutaglia, quindi se notate un bel branco di alborelle è quello il luogo ideale per tentare la sua cattura. Essendo estremamente pauroso è necessario non farsi notare, bisogna cercare di lanciare il più lontano possibile.  

Attacca volentieri gli artificiali, ed il recupero può essere sia regolare che discontinuo, sia in velocità che in direzione.

L’attacco è deciso, mentre la difesa una volta riusciti a fargli emergere la testa è passiva.

Notizie da Rivamar