Faccia a faccia con il pesce luna
In quest’estate dal clima impazzito, i nostri mari hanno riservato qualche sorpresa: dalle meduse giganti, agli squali, ai numerosi avvistamenti di specie non così comuni per le acque di casa. Non è ancora chiaro se vi sia una correlazione tra la stagione anomala – perlomeno per gli standard mediterranei – e questi fenomeni, ma resta il fatto che da tempo non si verificavano eventi del genere.
A trarne il maggior vantaggio sembrano essere gli appassionati di fotografia subacquea, che hanno potuto immortalare alcuni protagonisti del mondo marino normalmente… sfuggenti!
È il caso, ad esempio, del Mola mola, nome scientifico del pesce luna (o sunfish, in inglese): se tempo addietro si era considerato addirittura vicino all’estinzione, oggi è prepotentemente tornato a popolare le acque dei nostri mari; è ormai provato, infatti, che in Italia ne esista una nutrita rappresentanza e alcuni di essi sono stati individuati proprio in questi giorni al largo delle coste liguri.
Il Mola mola è il più grande pesce osseo al mondo: può raggiungere i quattro metri di altezza e i tre di lunghezza – decisamente poco rassicurante, in caso di incontro ravvicinato. In realtà, non è così comune imbattervisi, per l’appunto: questi pesci abitano perlopiù nelle profondità del mare aperto e si avvicinano solo occasionalmente alla superficie. Sono degli abili predatori di meduse e questo, secondo gli esperti, spiegherebbe in parte la loro crescente presenza nel Mediterraneo.
Al di là dell’aspetto, che ricorda una creatura preistorica più che dei giorni nostri, non c’è davvero nulla da temere: il pesce luna è innocuo per l’uomo, per la gioia di chi, negli ultimi mesi, si è avventurato nelle acque nostrane alla ricerca dello scatto perfetto.
Guardare e non toccare, in ogni caso: mentre in passato il pesce luna è stato pescato diffusamente, dagli anni Novanta fa parte delle specie protette di cui la Comunità Europea ha imposto il divieto di pesca.