Il pesce ghiacciolo e le stravaganti creature dell’Antardide
Oggi volevamo farvi conoscere una nuova specie di pesce che vive sotto i ghiacciai dell’Antartico.
Già il fatto che possano esistere specie in acque che si mantengono esclusivamente sotto lo zero ha dell’incredibile ed è difficile da pensare; gli stessi scienziati che li hanno scoperti infatti sono rimasti esterrefatti.
Questi pesci ribattezzati Ice Fish, ovvero pesci ghiacciolo, sono infatti stati scoperti solo recentemente, nel 2007, grazie (ironicamente) all’effetto serra ed allo scioglimento dei ghiacci che ne ha permesso l’avvistamento da parte degli scienziati.
Abituati a nuotare in acque a temperature sotto zero hanno visto il proprio corpo cambiare ed adattarsi a quelle condizioni di vita estreme.
Le modifiche non riguardano tanto trasformazioni esterne, ma sono concentrate per lo più a livello interno, questi pesci sono infatti a sangue bianco, ovvero privi di emoglobina nel sangue, in questo modo sono capaci di pompare il sangue più velocemente lungo tutto il corpo, evitando che si congeli.
Per studiarli e comprendere come riescono a sopravvivere in condizioni così estreme gli scienziati hanno organizzato un viaggio sottomarino di dieci settimane, durante le quali hanno individuato più di 1000 specie diverse, tutte a sangue bianco.
Tra queste vi sono nuove specie di gamberi, crostacei, e polpi atlantici fino a quel momento ancora sconosciuti.
Lo studio della vita sepolta sotto i ghiacci antartici di questi ”ice-fish” ha portato alla creazione di un video, realizzato da un robot sottomarino, nell’ambito del progetto Eco-fish, nato dalla collaborazione tra Ispra, Museo nazionale dell’Antartide e Università di Genova.
La loro derivazione storico-geologica risale all’epoca del distacco del continente sudamericano, quando un piccolo gruppo di pesci riuscì a sopravvivere ai cambiamenti climatici (nototenioidei, sopravvissuti), dando vita anche a nuove specie come ad esempio al silver-fish che ha modificato le caratteristiche corporee assumendo uno scheletro più leggero.